A tavola con Giovanni Polito (se volete!)

Avendo molto poco tempo da dedicare, mio malgrado, ad attività mondane, di solito sono molto selettivo con gli eventi e i locali che scelgo di frequentare.

Dalle pagine del mio blog, utilizzando il tag “A tavola con Giovanni Polito” mi prenderò di tanto in tanto la libertà di suggerirvi qualche serata o appuntamento particolare, nei quali magari alla gioia della buona tavola potrebbe farvi piacere aggiungere anche quella della mia presenza (ma la cosa funziona anche al negativo: magari volevate esserci e la mia presenza vi aiuta a distogliervi dalla scelta!).

Si comincia dunque con domenica 30 aprile, a Lentini nei locali del ristorante Lanterna Bianca per l’evento “Bianco, rosso…Ramaddini“. Una cena completa a base di pesce, accompagnata dai vini della cantina Feudo Ramaddini, membro autorevole della Strada del Vino e dei Sapori del Val di Noto. Oltre a cenare e a bere di gusto, potremo pure scambiare insieme quattro chiacchiere.

Il giorno dopo, per la “scampagnata” del Primo maggio, ci spostiamo a pranzo nella zona balneare di Siracusa, in contrada Fanusa, per partecipare al “Primo maggio in cantina con il “Mandorlivo” di Franco Manuele“, una ricca degustazione di prodotti tipici siciliani e vini del territorio organizzata dalle Cantine Gulino, anche loro prestigiosi membri della Strada del Val di Noto.  Ad impreziosire la già bellissima giornata ci saranno le visite guidate in cantina e la degustazione del “Mandorlivo”, il gelato inventato da Franco Manuele della Nuova Dolceria di Ferla vincitore della tappa italiana del “Gelato World Tour” (e che i fan dei 10 Minuti con CNA Siracusa già conoscono!).

Che dire, qualche spunto ve l’ho dato: vi lascio con la raccomandazione di dare un’occhiata ogni tanto, se vi piace l’argomento enogastronomia, al giornale Gusto News che dopo un periodo di stand by stiamo pian piano riattivando.

Buona lettura ma soprattutto…buon appetito!

 

Apologia postuma di Umberto Eco (ovvero: basta imbecilli sui social!)

Se è vero che mi manca davvero il tempo per aggiornare come si deve il mio blog, è altrettanto sacrosanto ammettere che di spunti da approfondire invece ne avrei fin troppi.

In questo piccolo ritaglio di tempo che mi sono ricavato con la forza vorrei però soffermarmi sul ricordo mai troppo elogiato di Umberto Eco, autore di grandi capolavori ma ricordato da qualche anno per una sua felice frase (felice, ho scritto bene eh) sul mondo dei Social, riguardante una presunta “legione di imbecilli” a cui avrebbero dato diritto di opinione.

Premettiamo che a scanso di equivoci, il ragionamento che farò sembrerebbe per forza di cosa generalista ma sappiamo ovviamente che non è possibile rivolgersi al miliardo abbondante di utenti social come ad un’unica massa informe, quindi ignorerò qualsiasi commento riguardante l’argomento “non fare di tutta l’erba un fascio”, perché non la faccio mai; semmai, qui semplifico per ovvi motivi di fruibilità.

E allora diciamolo subito che Eco non aveva ragione, aveva – mi si passi l’orrido neologismo – ragionissima. Intendiamoci: nessuno qui vuole togliere il diritto di esprimere opinioni alle persone, fossero pure intellettualmente povere. Semplicemente, non bisogna sottovalutare la potenza del mezzo che, unita alla stra-potenza dell’ignoranza, trasforma stronzate che in epoca offline avrebbero raccolto al massimo pernacchie in autorevoli disquisizioni “alla pari” con luminari che invece di quell’argomento ne sanno davvero.

Mettiamolo subito l’altro paletto scomodo: non tutte le opinioni hanno la stessa valenza. Anzi, alcune non ne hanno a sufficienza, altre sono vere e proprie stronzate.

Domandone populista: chi decide se la mia opinione ha più valore della tua o viceversa? Tempo addietro, e scusate se sembro mio nonno nel rispondere così, questa domanda non avrebbe avuto alcun senso, perché a rispondere era il buon senso: semplicemente, se sono ignorante non mi pongo alla pari di chi ha studiato o ha fatto molta più esperienza sul campo di me. Le persone semplici accettavano con fiducia il parere del medico, del legale, dell’architetto, al massimo ne ascoltavano altri, sempre riconosciuti e preparati, per avere più opinioni altrettanto autorevoli.

Oggi, e i Social diventano il pericoloso mezzo di questo scempio, qualunque imbecille si può alzare e confutare gli studi di Pasteur, Marie Curie, Galileo o Leonardo Da Vinci solo perché trova terreno fertile nell’ignoranza dilagante.

Ma attenzione: chi di Social ferisce di Social (e di informazione giornalistica fatta come si deve) poi può pure perire, vedi il caso recentissimo di Report e dell’inchiesta-vergogna sui vaccini, demolita proprio dal tam-tam su Facebook e Twitter.
Per questo alla fine non ce la possiamo mai prendere con il mezzo ma solo con noi stessi che a certi cretini, sui social, regaliamo attenzioni non dovute.

Il sito, l’identità, l’essenza di Giovanni Polito

Ci siamo: la mia creatura, il mio sito personale, sta prendendo finalmente vita.

La questione è semplice: nel mondo dominato dalla comunicazione social, diventa sempre più fondamentale creare e poi curare il proprio sito web personale.

Guardate che non è un paradosso quello che scrivo: usando una metafora (e ne troverete tante, sparse nelle varie sezioni), nel mare in tempesta delle informazioni convulse che transitano sui social media, il proprio sito personale rappresenta una sorta di isola sicura, un porto franco nel quale rifugiarsi e ospitare, perché no, anche qualcuno dei milioni di naufraghi intontiti dai flussi mediatici incessanti.

La durata media dell’interesse di un contenuto condiviso su Facebook è, stando ad alcune ricerche indipendenti, circa 15 ore, contro le poco più di 4 di Twitter e le circa 22 di Instagram. Questo significa che in meno di un giorno (se va bene) qualunque vostro segno di esistenza social perde radicalmente di valore, venendo soppiantato nello stream dei vostri amici da un video di gattini o da gente che si incendia i peti.

Diventa quindi necessario conservare in un luogo virtuale i contenuti che per voi meritano di un’attenzione maggiore e di una vetrina sempre valida, uno spazio web dove raccontare e raccontarvi, professionalmente o anche privatamente, ad esempio mettendo a nudo i vostri sentimenti tramite un blog a tema.

I social si trasformano in questo caso in semplici strumenti, mezzi di divulgazione di contenuti creati da voi e che nessuno può permettersi di scalzare con gattini o peti, perché restano sul sito finché glieli lasciate voi.

A partire da oggi dunque qui, su www.giovannipolito.it, partiranno spunti di riflessione, racconti di esperienze e passioni vissute che avrò il piacere di condividere con chi vorrà concedermi qualche minuto del suo tempo.

Il sito, ancora in fase di completamento, è formato da due sezioni di cui una parte prettamente “istituzionale”, dove si può consultare la mia esperienza professionale, a sua volta divisa in cinque macroaree e dalla quale è possibile poi partire per eventuali richieste di consulenze e/o incarichi; la seconda parte è invece questa legata al classico blog, lo strumento dinamico con il quale cercheremo di instaurare un dialogo alla pari, con spunti e interventi legati alle mie passioni o all’argomento del giorno.

Vi ringrazio in anticipo per l’attenzione che mi dedicherete: spero onestamente di meritarmela, quanto meno più dei gattini e dei peti!